LA SFIDA NELLA SFIDA: Garcia vs Conte

10/05/2014 22:50

LAROMA24.IT – Il campionato non è ancora finito, i giochi per il vertice si. La Roma ha conquistato da due settimane il secondo posto e la qualificazione diretta in : la bruciante sconfitta a Catania dei giallorossi ha permesso alla di vincere matematicamente lo Scudetto,  portandosi a +11 con al termine. Tutto ciò non è però sufficiente a esautorare Roma-, penultima giornata della Serie A 2013/14.

SCINTILLE - Tra i mille significati di Roma- resta una rivalità storica da onorare e una supremazia nazionale da ribaltare in previsione del prossimo anno.  Nelle ultime giornate sono divampate anche le scintille tra i due allenatori, e : i precedenti elogi e complimenti reciproci sono stati sostituiti da insinuazioni e stoccate. Inizia il francese, uno che di peli sulla lingua non ne ha mai avuti, alla vigilia della sfida tra bianconeri e il Sassuolo: ” Nelle ultime giornate abbiamo visto giocare contro la squadre che lottavano per la salvezza e che poi sul campo non hanno fatto niente”. Replica : “Il calcio italiano non aveva bisogno di uno come per stimolare le avversarie della .  Le sue sono state dichiarazioni provinciali, da bar”. Intervistato al ‘Premio Prisco’ l’ex Lille non depone l’ascia: mi sembra un po' nervoso”. Quando il primo posto si fa illusione, arrivano le lodi agli avversari. Tranne uno: “Complimenti alla , grande società e grandi giocatori”.

CONFRONTO - In molti hanno paragonato il primo anno di nella capitale all’esordio di da allenatore sulla panchina della . Entrambi  raccoglievano detriti e macerie della stagione precedente: il primo ha preso il posto che era stato di Zeman prima e Andreazzoli poi, al termine di un campionato più che deludente (6° posto) culminato con la sconfitta nel derby di Coppa Italia; la che si preparava ad affrontare la stagione 2011/12 veniva da un  7° posto con Luigi Del Neri in panchina. Il primo merito dei due è stato quindi quello di aver dato entusiasmo all’ambiente: arrivato da semisconosciuto si è scontrato subito con la rabbia dei tifosi: “Chi contesta è della Lazio”, le pesanti parole a Riscone che non lasciavano presagire nulla di buono. E’ andata meglio a : ex bandiera bianconera ai tempi di Lippi prima e poi, il salentino è stato subito di visto di buon occhio, sebbene il fantasma dell’esperienza con Ferrara spaventasse non poco società e ambiente. Il finale, però, è diverso: campione d’Italia lo Juventino,  grazie  alla rimonta ai danni del Milan, mentre il tecnico di Nemours si accontenterà del secondo posto.

IN CAMPO - A livello tattico poco accomuna il di e il 3-5-2 di . Ma è la stessa l’ampiezza del gioco sulle fasce: nell’11 giallorosso è affidata principalmente a Gervinho e , che cercano di continuo il fraseggio con gli interni in mediana e con , mentre nella è delegata a Lichtsteiner e Asamoah, assistmen per i colpi di Tevez e le zuccate di Llorente. Il centrocampo è forse il reparto sul quale i due allenatori hanno basato le loro fortune:  e Pirlo perni centrali, con il romanista più di contenimento e lo juventino più dedito alla costruzione (e ai calci piazzati, altro asso della manica di ), ai loro lati ruotano centrocampisti moderni e polivalenti, da a Pogba, passando per Vidal, Marchisio, e l’infortunato . Il bilancio degli incontri tra e è in perfetta parità: 1 vittoria a testa, con la vittoriosa in campionato (3-0 lo scorso 5 gennaio) e la Roma in Coppa Italia (1-0 griffato Gervinho). Domenica, più per l’onore che per la classifica, c’è la “bella”.

Lorenzo Censi