29/04/2015 17:43
LAROMA24.IT (D. F.) - Da gennaio 2010 a gennaio 2012 sono stati più volte uno accanto all'altro nel centrocampo del Cagliari, ma mercoledì (ore 20.45) Radja Nainggolan e Davide Biondini si ritroveranno da avversari con le maglie di Roma e Sassuolo in una gara che vale il secondo posto per i giallorossi e la certezza di una salvezza tranquilla per i neroverdi. Due modi diversi di interpretare il ruolo, ma uniti da un denominatore comune: la sostanza.
SECONDA GIOVINEZZA - Meno completo rispetto all'ex compagno, Biondini ha costruito la sua carriera abbinando nel tempo la capacità di inserirsi in area di rigore alle naturali doti di corsa e interdizione che gli hanno permesso di diventare il pilastro del centrocampo del Cagliari di Massimiliano Allegri (2008/09) e di collezionare anche 2 presenze in Nazionale. Con i sardi, il nativo di Cesena, ha vissuto le sue migliori stagioni nella massima serie collezionando ben 175 presenze condite da 7 reti. Poi a gennaio del 2012 la decisione di cercare stimoli altrove con il trasferimento al Genoa che sembrava rappresentare per Biondini il vero e proprio banco di prova. Ma l'esperienza con il Grifone non è delle migliori e dopo solo 20 presenze viene girato in prestito all'Atalanta salvo poi tornare in Liguria nell'estate del 2013. Con Gasperini inizialmente le cose sembrano andare meglio, ma lo scarso impiego in campionato lo convince a cambiare di nuovo aria a gennaio e a scegliere la destinazione Sassuolo. In Emilia il classe '83 sta vivendo una seconda giovinezza grazie alla fiducia che il tecnico Eusebio Di Francesco gli ha concesso fin da subito e che lui ha ripagato con grande spirito di sacrificio (schierato più volte in emergenza nel ruolo di terzino destro) e dedizione alla causa. Dopo aver girato 7 club in Italia Biondini ha finalmente trovato la sua dimensione, frenato da quei limiti tecnici che gli hanno impedito nel corso della sua carriera il vero e proprio 'salto di qualità'.
PUNTO DI ARRIVO O DI PARTENZA? - Salto di qualità che invece ha fatto Radja Nainggolan, lasciando Cagliari nel gennaio del 2012 (come Biondini) per approdare alla Roma. Il belga ha stregato tutti alle sue prime apparizioni in giallorosso ed è diventato fin da subito un elemento imprescindibile nello scacchiere tattico di Rudi Garcia che, indipendentemente dal periodo positivo o negativo della squadra, non ci rinuncia mai. Punto fermo lo è diventato anche della sua Nazionale, ma in un ruolo diverso rispetto a quello ricoperto nella Roma: il ct Wilmots, infatti, dopo averlo escluso dal Mondiale brasiliano, ha deciso di ripartire da lui per il nuovo corso come specchio davanti alla difesa. A dimostrazione del fatto che la dinamicità e la duttilità sono le sue armi principali, unite a una capacità di pressare, recuperare palla e ripartire che lo rendono uno dei centrocampisti con il più alto rendimento in Europa. Anche nella stagione in cui tutto è andato storto e che potrebbe compromettere il futuro di Radja nella Capitale (è ancora in comproprietà tra Roma e Cagliari ma su di lui c'è l'interesse delle big europee), il centrocampista di Anversa è stato tra i più positivi ed è uno dei pochi da cui il popolo romanista ripartirebbe il prossimo anno. Ora resta solo da capire se per Nainggolan Roma sia un punto di arrivo o solamente un punto di partenza.