LA SFIDA NELLA SFIDA: Perotti vs Ljajic

18/03/2016 20:36

LAROMA24.IT (Francesco De Sio) - Diego ed Adem : cifre (materialmente) alla mano, gli ultimi due numeri 8 della Roma ed avversari all'Olimpico sabato sera. Sarebbero tanti in realtà i punti di incontro fra questi due calciatori, che hanno in comune anche un ruolo da funambolo di fascia che solo nell'argentino si è poi tramutato, sotto le sapienti mani del demiurgo di Certaldo, in una più redditizia parte da regista offensivo tuttofare. Analogie, ma anche sliding doors di mercato: nella scorsa estate, quando è approdato all', i nerazzurri avevano effettuato più di un sondaggio con il proprio per . Non se ne fece nulla, Ausilio virò sul serbo, e per l'argentino a Gennaio si sono invece aperti i cancelli di Trigoria.

DAL AL , CORSI E RICORSI - C'è anche il club neroverde nel destino giallorosso dei due giocatori. Il 6 dicembre 2014 all'Olimpico, con la doppietta al in rimonta nel 2-2 finale, tocca il picco più alto di tutta la sua avventura nella Capitale. Da quella sera solo due gol realizzati e due rigori falliti per l'ex Partizan Belgrado, in quella che fu di fatto l'inizio del declino dell'intera gestione .
Reggio Emilia, Mapei Stadium, 2 febbraio 2016. Arrivato a Fiumicino due giorni prima, esordisce dal 1' come finto centravanti in una Roma incerottata e reduce da 4 punti in 3 partite dall'arrivo di . I giallorossi giocano una grande prima frazione di gara e, aiutati da un pizzico di buona sorte nel finale, portano a casa i tre punti. L'ex Siviglia illumina costantemente la manovra e al minuto 93 recupera palla in pressione alta sulla trequarti avversaria, mette a sedere Cannavaro e serve a il più facile dei tap in per il definitivo 0-2, che
lancia la Roma di verso le attuali otto vittorie consecutive. Otto, ancora il numero di maglia fu di Adem ed ora è sulle spalle di Diego.

LA TATTICA - I due attaccanti hanno caratteristiche e peculiarità tattiche molto simili: entrambi sono stati rilegati sul fronte mancino di un tridente, entrambi hanno reso e rendono meglio quando trovano con facilità la zona centrale, liberi di svariare sul fronte offensivo e duettare con i compagni. Non è un caso se il miglior è rimasto quello della stagione 2012/2013 con la , schierato da Vincenzo Montella alle spalle di Jovetic in un tandem d'attacco insolito e molto simile alla coppia -Cassano che nella stagione 2003/2004 fece le fortune della Roma di Capello. Il fantasista classe 1991 sembra infatti da sempre rendere al meglio quando non è ingabbiato da particolari compiti tattici o difensivi che il ruolo da esterno richiederebbe. Tali caratteristiche lo rendono devastante quando saltano gli schemi di gara (come a , con l' in 10 e sotto di 2 gol), ma spesso poco adatto al gioco chiuso e ai ritmi bassi che le partite del nostro campionato impongono sempre più frequentemente, mettendo in luce la sua discontinuità.
Sembra proprio essere questa la principale differenza con , il quale ha nelle corde forse meno gol e colpi di genio del collega interista, ma che è in grado di fornire ampie garanzie dal punto di vista dell'intelligenza tattica e della tenuta difensiva nel corso dei 90 minuti. Anche sembra essersene accorto e nelle occasioni importanti non ha mai rinunciato all'apporto del proprio numero 8. Nel di Gasperini l'argentino
 svolgeva il compito di semplice rifinitore dalla sinistra per il pivot centrale, non senza premiare le sovrapposizioni dell'esterno basso. Analizzando le gare del Monìto dal suo approdo alla Roma invece, è possibile notare come questi agisca da "catalizzatore qualitativo di passaggi", svariando su entrambi i fronti e offrendo a chiunque sia in possesso della sfera una valida alternativa per uno scambio nello stretto.

UN CARTELLINO IN BILICO - Le recenti buone prove offerte da lo hanno reso titolare nello schieramento di Mancini e, dopo alcune difficoltà iniziali, stanno convincendo la società nerazzurra a versare in estate gli 11 milioni pattuiti con i giallorossi per riscattarne il cartellino. Dopo l'acquisto di un giocatore valido come nello stesso ruolo, l'ambiente romanista probabilmente preferirebbe rimpolpare le casse con la liquidità proveniente da Milano. La speranza è comunque quella che l', almeno dopo il match di sabato sera, sia un po' meno convinta dell'operazione.