26/08/2017 09:14
LAROMA24.IT (Matteo Salvitti) - Sabato sera all’Olimpico il passato e il presente della Roma si ritroveranno l’uno contro l’altro. Il maestro e l’allievo. Spalletti contro Di Francesco. Era la stagione 2005/06 quando i due facevano entrambi parte della Roma. Il primo come allenatore, il secondo come team manager. I due hanno ricordato quei momenti nelle rispettive conferenze prima della sfida tra Sassuolo e Roma dello scorso ottobre. Spalletti raccontando di un Di Francesco ‘studente’ che “quando gli davo le formazioni lui sbirciava”. L’allora tecnico degli emiliani, rispondendo con orgoglio e personalità: “Mi piaceva perché spesso mi faceva delle domande tecniche e io gli rispondevo sempre che non stavo lì per fare l’allenatore”. Allenatore però lo sarebbe diventato poi col Lanciano nel 2008, fino ad arrivare alla sua Roma, passando prima per Pescara, Lecce e Sassuolo. Parlare di Spalletti maestro di Di Francesco, potrebbe sembrare forzato, visto l’accostamento che spesso viene fatto tra il tecnico abruzzese e Zdeněk Zeman, da cui ha ripreso quel 4-3-3 che ha contraddistinto la carriera del boemo, ma che in quell’anno trascorso a Trigoria, da team manager, Eusebio possa esser rimasto affascinato dall’operato di Spalletti non v’è dubbio.
IL RITORNO DI LUCIO – Luciano Spalletti, è stato l’unico allenatore giallorosso in grado di vincere un trofeo negli ultimi dieci anni: 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa Italiana. Gli unici tre trofei della Roma dal 2007 ad oggi sono merito suo, così come i quattro secondi posti, i due quarti di finale di Champions League e il record di punti in una stagione (87). Il tecnico di Certaldo, che ha lasciato la capitale nemmeno tre mesi fa, aveva legato il suo futuro in giallorosso alla vittoria di un trofeo, che però non è arrivato: l’uscita agli ottavi di Europa League con il Lione e la semifinale persa con la Lazio hanno segnato la fine della seconda vita romana di Spalletti. A logorare ancor di più il rapporto tra il tecnico e la piazza, l’incapacità nel trattare l’affaire Totti, la poca chiarezza su un possibile rinnovo contrattuale che si è trascinata fino alla fine e quel “Forza Roma!”, gridato fuori dai cancelli di Trigoria nel giorno dell’addio, vanificato appena due settimane dopo da un “noi siamo interisti”, che sapeva tanto di ripicca. Sabato sera il tecnico dell’Inter tornerà per la prima volta all’Olimpico da avversario e dopo i fischi di quel 28 maggio che ha segnato la fine della storia calcistica di Totti e dell’amore tra Spalletti e la Roma, resta difficile aspettarsi un’accoglienza calorosa per Lucio.
LA PRIMA VOLTA DI EUSEBIO – Si tratta di ritorno anche per Di Francesco, che per la prima volta si siederà sulla panchina giallorossa da allenatore della Roma. Il tecnico abruzzese, nella capitale ha vinto il tricolore del 2001 e insieme al nuovo Totti dirigente, è l’unica testimonianza di quel successo che la Roma insegue da 16 anni. Dopo i traguardi raggiunti con il Sassuolo, Di Francesco è ora chiamato a dimostrare le sue qualità da allenatore, dopo che sul campo ha regalato ai tifosi della Roma impegno e sacrificio. L’accoglienza che il pubblico gli riserverà sarà sicuramente diversa da quella che si aspetta Spalletti, ma la richiesta del popolo romanista sarà la stessa: riportare un trofeo a Roma.