26/08/2014 17:30
REPUBBLICA.IT (F. BIANCHI) - Via al campionato: sabato c'è subito Roma-Fiorentina, primo test importante. Che succederà con i cori contro Napoli? Ovviamente, c'è da augurarsi che non ci siano ma le premesse, purtroppo, non sono incoraggianti. Fra romanisti e napoletani ad esempio il solco si è ulteriormente allargato dopo la morte di Ciro Esposito. C'è il rischio che anche qualche tifoso viola possano unirsi a questo coro becero, stupido, superato ma purtroppo ancora diffuso in molti stadi. La scorsa stagione, fra queste manifestazioni di discriminazione territoriale e i cori razzisti, ci sono state dieci partite giocate con uno o più settori chiusi. E la norma, cambiata due volte, era pasticciata, di complicata applicazione. Ora il primo consiglio federale dell'era Tavecchio ha rivisto tutte le regole, e la modalità delle sanzioni. D'altronde, a livello penale i cori di discriminazione territoriale non sono puniti, e nemmeno l'Uefa li prende in considerazione. E' un primato tutto italiano, di cui c'è poco da essere orgogliosi. Prima era prevista la sanzione immediata della chiusura delle curve, senza attenuanti o esimenti. Adesso invece ci sono le ammende: da 10 a 50.000 euro per la serie. Ma in caso di recidiva, in caso cioè che venga superato il limite di tre-quattro ammende, il giudice sportivo, Gianpalo Tosel, può disporre ugualmente la chiusura di un settore o, nei casi più gravi, addirittura di un intero stadio. La nuova normativa ha avuto il pieno consenso da parte del Coni e della Federsupporter.
Non si avranno più quindi una decina di società che partiranno sotto condizionale ma il timore che una minoranza di tifosi continui a offendere i napoletani purtroppo c'è. Vanno isolati, le società dovrebbero dare prova di voler combattere davvero a fondo queste discriminazioni impegnando anche dei soldi (ma lo faranno? O si lamenteranno per le multe?). L'archiviazione da parte di Palazzi dell'indagine su Tavecchio inoltre ha suscitato nuove polemiche, che non mancano mai nel calcio: forse qualche imbarazzo ci sarà nel corso della stagione, ma non da parte del giudice sportivo che valuterà caso per caso, in base al rapporto dell'arbitro o dello 007 di Palazzi. Intanto sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le nuove norme volute dal Ministro Alfano: il Viminale confida soprattutto nel Daspo di gruppo per spazzare via un po' di gentaglia dagli stadi. Sarà una stagione importante, non bisognerà mai abbassare la guardia.