09/02/2011 08:59
Entrambi furono insistentemente accostati allAs Roma nel 2008, entrambi potrebbero essere coinvolti nella possibile, imminente, trattativa con Unicredit. Qualcuno dallAmerica ricorda che Fisher è titolare di due marchi di abbigliamento parecchio in voga, Gap (appena sbarcato a Roma) e Banana Republic. Ebbene, Fisher potrebbe essere interessato - si mormora - allespansione del brand As Roma negli Stati Uniti. Il progetto della cordata USA, daltronde, si fonda proprio su questo: aumentare i ricavi vendendo ovunque il marchio giallorosso e, attenzione, quindi anche il marchio della città di Roma. La lupa capitolina. Cè un altro indizio che depone a favore di queste voci. Sembra che la cordata americana possa aumentare di numero. Ma soprattutto che abbia deciso di prendersi tutta lAs Roma. Non avrebbe più la necessità di lasciare a Piazza Cordusio quel 40%, che poi diventerebbe 20% una volta ceduta parte della propria quota a un imprenditore italiano.
Le identità dei membri del consorzio, almeno quelle in chiaro, dovrebbero essere comunicate a breve a Unicredit e Roma 2000. Domani sono attese le integrazioni richieste agli americani. Se tutto va bene, venerdì dovrebbe essere concessa la trattativa in esclusiva. I tempi, sostengono fonti finanziarie, dovrebbero essere rispettati. Intanto ieri, durante "Te la do io Tokyo", la trasmissione in onda su Centro Suono Sport, sono stati svelati quali sarebbero stati i gruppi economici che, congiuntamente, hanno presentato una delle quattro offerte vincolanti non prese per ora in considerazione. Sarebbero la Deson&Co e lAmyga Investments. La prima è una società di investimenti amministrata da Sean Deson, Andrew Garrone, Mark Squillante, Eugene Rosenfeld e Ted Lachowicz. Secondo lemittente, sarebbero stati proposti 100 milioni per il 67% del club, più altri 40 milioni per lOpa e altri 100 per la campagna acquisti. Si sapeva che si trattava di una proposta seria e bene articolata. Queste cifre lo dimostrerebbero.